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Da Montalto a Patrignone
Partiamo dall’importante e interessante borgo di Montalto delle Marche, di impianto medievale, ricco di storia, preziose architetture e musei. Dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta ci dirigiamo verso Porta Marina che aggiriamo sulla sinistra, per scendere rapidamente verso la provinciale. Dopo 200m, alla prima curva, imbocchiamo un sentiero che taglia la provinciale per raggiungere rapidamente il piccolo ma importante borgo di Patrignone, incastonato nel paesaggio collinare, con tratti cinta muraria, porte di accesso fortificate ed edifici dei secoli XV-XVII, fra cui la chiesa romanico-gotica di Santa Maria de Viminatu. Dopo l’esplorazione del paese ci inoltriamo tra stradine di campagna alla scoperta di alcune chiese campestri; la Madonna delle Grazie, dalla caratteristica pianta ottagonale, e la chiesa della Santissima Annunziata, con all’interno affreschi dei primi del ‘500. Chiudiamo questo breve anello ripassando da Patrignone e risalendo i sentieri precedenti per poi prendere un taglio sulla sinistra che ci porta sulla Provinciale 23, ormai a Montalto. Prima però di tornare alla piazza della Cattedrale, faremo una breve digressione sulla sinistra, per andare a vedere la bella chiesa di Sant’Agostino, immersa nel verde di una pineta. La chiesa è ciò che resta di un importante monastero agostiniano; oggi è sconsacrata e sede di mostre e concerti.
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Enoturismo ad Acquaviva Picena
Escursione nel borgo di Acquaviva Picena (AP) con visita alla maestosa Fortezza, in grado di offrire una combinazione unica tra cultura vitivinicola e storia medievale.
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Dal Mare a Lapedona, Altidona
Iniziamo la nostra piccola avventura ciclistica a Marina di Altidona e ci dirigiamo verso nord seguendo la ciclabile adriatica che ci consente di avanzare in modo piacevole lontani dal traffico. Dopo qualche chilometro la ciclabile termina e si svolta a sinistra sottopassando l’autostrada. Proprio sotto il viadotto dovremo affrontare il passaggio più “avventuroso”: un piccolo guado superabile con un paio di pietre posizionate in loco (nella stagione calda mettere i piedi nei pochi centimetri d’acqua del ruscello potrebbe essere ristoratore). Imboccata la strada in salita sull’altro lato del ruscello, al primo tornante prendiamo a sinistra per inoltrarci in una valle verdeggiante, dove il percorso si fa sterrato. Arriviamo a Lapedona, un antico borgo tutto da esplorare, con splendide vedute sul territorio circostante, luogo ideale per godersi una meritata pausa. Riprendiamo le bici e dopo poche centinaia di metri sulla provinciale, svoltiamo a sinistra imboccando una stradina che, con una ripida discesa e una altrettanto ripida salita, ci porterà sulla cresta a fianco, dove sorge il corrispondente borgo di Altidona. Lungo il percorso i più avventurosi possono fare una breve deviazione sulla sinistra, lungo un sentiero più adatto ai camminatori, per vedere l’Eremo di Saltareccio, un luogo immerso nella natura che, nonostante l’abbandono, emana ancora un grande senso pace. Arrivati alla provinciale, la superiamo di pochi metri per imboccare uno sterrato sulla sinistra senza traffico e “vista mare”. Dopo un paio di chilometri prendiamo a sinistra per arrivare al nostro secondo paese da esplorare, Altidona, altro piccolo borgo fortificato ricco di scorci e di sorprese. Lasciamo Altidona scendendo lungo la Provinciale e svoltiamo sulla sinistra dopo un chilometro circa, imboccando via Cantagallo. Questa piccola strada sterrata “fuori dal mondo” ci regalerà scorci stupendi sul mare sino a condurci sotto il viadotto iniziale, nel punto del guado, dove imbocchiamo la nostra ciclabile adriatica per rientrare a Marina di Altidona in tutta tranquillità, respirando l’odore del mare. Itinerario semplice e perfetto per una e-bike a ruote un po’ larghe; ai muscolari è richiesto un po’ di impegno fisico per superare qualche salita più ripida.
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Il Cammino dei Cappuccini - Bike -Tappa 5
Questo itinerario è un'affascinante avventura su due ruote che si snoda tra Camerino e Montefortino, due borghi ricchi di storia e immersi nel suggestivo paesaggio delle Marche. Partendo dalla storica città di Camerino, situata a circa 609 metri di altitudine, i ciclisti iniziano il loro viaggio attraversando le verdi colline e i maestosi monti della regione, immergendosi in un territorio che è un vero e proprio scrigno di tesori culturali e naturali. Camerino, con le sue antiche mura, il Palazzo Ducale e la Rocca Borgesca, offre un inizio ricco di suggestioni storiche. Lasciandosi alle spalle questo borgo medievale, l'itinerario si dirige verso sud, entrando nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Questo tratto è particolarmente affascinante, regalando panorami mozzafiato sulle montagne, tra valli profonde e crinali elevati. La natura qui è protagonista, con la possibilità di incontrare specie animali tipiche dell'Appennino e di ammirare una flora varia e rigogliosa. Il percorso, lungo circa 73,5 chilometri, con un dislivello totale di circa 3240 metri, è impegnativo anche per i ciclisti più esperti. Le salite, a volte ripide, mettono alla prova la resistenza, ma ogni sforzo viene ripagato dalla bellezza del paesaggio e dalla soddisfazione di affrontare un percorso così impegnativo. Anche le discese richiedono attenzione, soprattutto nei tratti più tecnici, dove il terreno può diventare insidioso. Dopo aver attraversato luoghi di rara bellezza e superato le fatiche delle alture, l'arrivo a Montefortino segna la conclusione di questa intensa esperienza. Situato a 573 metri di altitudine, Montefortino è un borgo che conserva intatta la sua atmosfera medievale. Le sue strette vie, il Santuario della Madonna dell'Ambro e le case in pietra accolgono i ciclisti con il loro fascino senza tempo. Questo piccolo centro ai piedi dei Monti Sibillini offre un meritato riposo e un'opportunità per riflettere sulla bellezza e la sfida del percorso appena concluso. In termini di tempo, l'intero itinerario richiede almeno 5 ore per essere completato, dai ciclisti ben allenati. Tuttavia, è consigliabile prendersi più tempo per godere appieno delle meraviglie lungo il cammino, fermandosi per ammirare i panorami, fare una pausa o visitare i luoghi di interesse. Questo itinerario fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), un percorso che attraversa le Marche collegando luoghi di grande rilevanza spirituale e culturale legati alla tradizione francescana. È un viaggio che non è solo fisico, ma anche interiore, un'opportunità per riconnettersi con la natura e con la storia, seguendo le tracce di antichi pellegrini in un paesaggio che ha mantenuto intatto il suo fascino nel corso dei secoli.
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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 01 - da Marina di Altidona a Montelparo
Partiamo dal nuovo ponte ciclopedonale che scavalca l’Aso nel punto in cui sfocia in mare, punto di raccordo tra marina d’Altidona e Pedaso. Si inizia subito a salire e in 5,5 km eccoci al primo paese di cresta, Altidona, a 218m slm. Altidona è la prima “perla” da inanellare nella nostra collana di paesi; un piccolo borgo murato che conserva ancora il sapore di un villaggio medievale. Proseguiamo lungo il percorso sino a giungere al bivio per Lapedona, paese gemello raggiungibile con una deviazione di 3,4 km su cresta convergente; altro borgo murato con splendida vista verso Fermo e la sua terra. Ritornati sul nostro crinale, proseguiamo verso Moresco, piccolo ma interessante borgo fortificato caratterizzato da una imponente torre eptagonale che si staglia alla nostra sinistra. Poco prima del paese merita una sosta il piccolo e originale tempietto della Madonna della Salute. Dopo la visita al borgo, riprendiamo la strada per entrare nel centro storico della vicina Monterubbiano, paese di più ampio respiro, ricco di chiese e palazzi storici. Interessante il Museo civico archeologico all’interno dell’ex complesso conventuale di San Francesco. Riprendiamo la nostra strada per giungere a Petritoli, altro paese ricco di storia e fascino. Particolare la sua alta torre civica, del 1832, ispirata a simbolismi religiosi attraverso varie forme geometriche. Proseguiamo a pedalare per giungere al nostro sesto paese, Monte Vidon Combatte, un piccolo borgo-castello con ingresso a doppia porta, ingentilito da loggiati ed archi. Dopo Monte Vidon Combatte la strada inizia a scendere sino a sfiorare i 200 m slm, per poi risalire sino ai 300 di Ortezzano, il cui nucleo storico è caratterizzato da una torre pentagonale, testimonianza dell’antico castello, situata di fronte alla bella chiesa del Suffragio, dalla sinuosa facciata barocca, rigorosamente in cotto. Continuiamo verso il penultimo paese, ovvero Monte Rinaldo, con la sua piccola piazza triangolare dove svetta la torre dell’orologio e nelle cui vicinanze è l’importante sito archeologico di Cuma. La descrizione di questo primo tratto di ciclovia termina dopo circa 46 chilometri e 1200 m di dislivello, a Montelparo, paese ricco di storia e punti di interesse.
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Enoturismo a Forca di Presta
Un itinerario esperienziale tra i panorami mozzafiato di Forca di Presta, da vivere con la magia del crepuscolo. Suggestivo nei mesi invernali. Possibilità di scoprire gli autentici sapori con una degustazione presso la Cantina "Terra Divina" ad Arquata del Tronto (AP).
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Il Cammino dei Cappuccini - Bike - Tappa 6
L'itinerario ciclabile è un affascinante percorso che collega Montefortino a Castignano, attraversando alcuni dei paesaggi più suggestivi delle Marche. Il percorso inizia a Montefortino, situato a circa 581 metri di altitudine, e si conclude a Castignano, a 450 metri di altitudine. Questo itinerario, lungo circa 59,5 km, si snoda attraverso un territorio prevalentemente montano e collinare, caratterizzato da salite e discese impegnative che richiedono una buona preparazione fisica. Il dislivello positivo complessivo è di circa 2462 metri, il che rende il percorso particolarmente adatto a ciclisti esperti in cerca di una sfida. Lungo il tragitto, si attraversano aree di grande interesse naturalistico e culturale. I ciclisti possono però godere di panorami mozzafiato sui Monti Sibillini e sulla campagna marchigiana, passando per piccoli borghi e antichi sentieri ricchi di storia. Il tempo stimato per completare l'itinerario è di circa 4 ore per i ciclisti ben allenati. Tuttavia, il tempo può variare a seconda delle soste per ammirare i panorami o per visitare i luoghi di interesse lungo il percorso. Parte del Cammino dei Cappuccini (link), questo itinerario non è solo un viaggio fisico ma anche un'opportunità per riconnettersi con la natura e scoprire il ricco patrimonio culturale e spirituale della regione. I paesaggi attraversati offrono un'esperienza unica, dove la bellezza della natura si intreccia con la storia e la spiritualità.
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Cammino Francescano della Marca - tappa 6
Questo itinerario, che fa parte del Cammino Francescano della Marca, si snoda per circa 22 chilometri, partendo da Sarnano, un incantevole borgo medievale situato ai piedi dei Monti Sibillini, e terminando a Comunanza, altra località immersa nel verde delle colline marchigiane. Sarnano, punto di partenza di questo viaggio, accoglie l’escursionista con il suo centro storico perfettamente conservato. Passeggiare tra le sue strette vie acciottolate, ammirando le case in pietra e le antiche chiese, è un’esperienza che riconnette con le radici profonde della cultura marchigiana. Sarnano è anche nota per le sue terme, il che la rende una tappa perfetta per chi vuole combinare l’amore per la storia con il benessere fisico. Lasciata Sarnano alle spalle, l’itinerario si inoltra in un paesaggio naturale variegato, che alterna dolci colline a panorami montani. Il percorso attraversa vigneti, oliveti e boschi, offrendo una vista continua sui Monti Sibillini, le maestose vette che dominano questa parte delle Marche. Lungo il cammino, si attraversano frazioni e piccoli borghi dove il tempo scorre lentamente e la vita quotidiana segue ancora i ritmi della natura. Questi luoghi conservano intatta l'autenticità della vita rurale marchigiana, e rappresentano un’opportunità per scoprire la vera essenza di questa regione, lontano dai circuiti turistici più battuti. Il sentiero è caratterizzato da una varietà di terreni che rendono l’escursione interessante e mai monotona. Con un dislivello positivo di circa 630 m e uno negativo superiore ai 700 m, l’itinerario presenta alcune sfide, rendendolo particolarmente adatto a escursionisti con una buona preparazione fisica, alla ricerca di un’esperienza di immersione nelle bellezze della natura circostante. Il tempo necessario per completare l’itinerario varia generalmente tra le 6 e le 7 ore, un lasso di tempo che permette di godere appieno di ogni tappa, senza fretta, assaporando ogni angolo del paesaggio e magari fermandosi per una sosta rigenerante in uno dei tanti luoghi suggestivi lungo la strada. Ogni passo conduce più vicino a Comunanza, la meta finale, dove l’escursionista viene accolto da un borgo tranquillo e ospitale, immerso nel verde e ricco di storia e tradizioni. Questo cammino fa parte del più ampio Cammino Francescano della Marca (link), un percorso che segue le orme di San Francesco d’Assisi attraverso l’Italia centrale. Camminare lungo questo itinerario significa non solo esplorare la bellezza naturale delle Marche, ma anche scoprire il loro legame con la spiritualità e la natura, palpabile in ogni momento del cammino.
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Il Cammino dei Cappuccini - Bike
Queste due tappe fanno parte del Cammino dei Cappuccini (link), da Camerino a Montefortino e da Montefortino a Castignano. Un percorso che attraversa le Marche collegando luoghi di grande rilevanza spirituale e culturale legati alla tradizione francescana. È un viaggio che non è solo fisico, ma anche interiore, un'opportunità per riconnettersi con la natura e con la storia, seguendo le tracce di antichi pellegrini in un paesaggio che ha mantenuto intatto il suo fascino nel corso dei secoli.
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Ascesa al Monte dell'Ascensione
Partiamo da Rotella, il centro storico ai piedi del monte dell’Ascensione. La nostra prima meta è Poggio Canoso, un affascinante borgo medievale dove ci fermiamo per visitare l’Ecomuseo del Monte dell’Ascensione, per comprendere meglio il territorio che andremo ad esplorare. Dopo la sosta riprendiamo il percorso su uno sterrato che sale attraversando i profumi e i silenzi della campagna. Arrivati alla provinciale, svoltiamo a destra e proseguiamo verso sud, mantenendo la sinistra al primo bivio. Poco dopo, sulla nostra sinistra, inizia un lungo tratto di sterrato, ben tracciato e senza pendenze brusche, che ci guida fino alla sommità del monte. L’ultimo tornante svela un paesaggio insolito e un po’ apocalittico, punteggiato da una selva di antenne e ripetitori. Vale comunque la pena proseguire fino alla croce, da cui si apre una vista mozzafiato sulla piana di Ascoli: sotto di noi i dirupi del monte e i bianchi calanchi, e in lontananza, la città di Ascoli. Iniziamo la discesa lungo il tratto più impegnativo del percorso, uno sterrato con fondo non sempre regolare e con alcuni tratti ripidi. Dopo qualche chilometro, ci immettiamo su uno sterrato più scorrevole che prendiamo svoltando a sinistra. Dopo un breve tratto in salita torniamo nuovamente a scendere e, al primo bivio asfaltato, prendiamo nuovamente a sinistra per raggiungere la borgata di Capradosso e proseguire tranquillamente sino a Rotella. La strada sterrata di salita è regolare e senza strappi, dal fondo buono anche se con alcuni tratti un po’ grossolani. La discesa è la parte più tecnica del percorso. Itinerario ideale per e-bike fuoristrada.
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Borghi sperduti e chiese solitarie
Partiamo da Comunanza e, attraversato il nucleo storico, seguiamo il corso del fiume Aso. Pedaliamo lungo strade sterrate fino al lago di Gerosa, costeggiandolo per immergerci nei paesaggi collinari. Prima della diga attraversiamo nuovamente il fiume, nei pressi dell’antico ponte romano di Gerosa che merita certamente una sosta. Con il lago alla nostra destra, continuiamo sino alla breve deviazione verso la chiesa romanica di San Giorgio all'Isola dalla particolare architettura e arricchita all’interno da preziosi affreschi, luogo ideale per una sosta ristoratrice. Riprendiamo il percorso e raggiungiamo la provinciale che prendiamo a sinistra, iniziando a salire più decisi. Superata la nostra quota massima di 950 m s.l.m. proseguiamo sulla strada di cresta e, a Propezzano, facciamo un’altra deviazione verso la chiesa di San Vito di Propezzano, che ci accoglie sul colle in un'atmosfera suggestiva. Proseguendo, arriviamo a Polverina, dove deviamo tra le case per raggiungere lungo una stradina sterrata la chiesa di Santa Maria Assunta, in splendida posizione ma che porta ancora i segni dell'ultimo terremoto. Da qui, riprendiamo la provinciale per lasciarla poco dopo seguendo un percorso che ci porta al borgo di Gabbiano, non prima di un’altra deviazione fino alla chiesetta di Sant’Emidio, incastonata in un paesaggio senza tempo. Rientriamo poi sulla strada di cresta, e all’altezza di Croce di Casale deviamo su strade minori e sterrate, fino al borgo abbandonato di Nasuto, con la sua particolare chiesa di architettura novecentesca. Dal prato dietro la chiesa possiamo salutare per l’ultima volta il grandioso panorama sui Sibillini. Si continua con uno strappo abbastanza duro, ma breve, per poi proseguire in discesa lungo belle strade sterrate sino al nostro rientro a Comunanza. Il percorso è impegnativo, ma una e-bike può agevolare l’itinerario, permettendo di godere appieno dei luoghi soffrendo meno la fatica.
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Cammino Francescano della Marca
Queste due tappe fanno parte del Cammino Francescano della Marca (link), da Sarnano a Comunanza e da Comunanza a Venarotta. Un itinerario che segue le orme di San Francesco d'Assisi attraverso le regioni dell'Italia centrale. Il percorso è caratterizzato da un forte legame con la spiritualità e con la natura, attraversando luoghi che evocano la semplicità e la contemplazione che erano tanto care al santo. Camminare lungo questo sentiero non significa solo esplorare la bellezza naturale delle Marche, ma anche immergersi in un viaggio spirituale che invita alla riflessione e alla connessione profonda con l'ambiente circostante.
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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 02 - da Montelparo a Montemonaco
Riprendiamo il percorso della Ciclovia dei Crinali continuando a pedalare verso le montagne, ormai non più così lontane. Il primo paese che raggiungiamo, dopo 5 chilometri, è Santa Vittoria in Matenano, storicamente legato al feudo dell’imperiale Abbazia di Farfa e ricco di testimonianze storiche. Dopo un po’ di saliscendi la strada inizia a salire in maniera decisa sino a raggiungere gli 800 m di altezza di Montefalcone Appennino, costruito scenograficamente su una rupe di arenaria e con splendide vedute sulla valle. Il paese è guardato a vista dalla torre dell’antico castello ed è ricco di punti di interesse come il piccolo ma affascinante museo del fossile e del minerale. In uscita dal paese attraversiamo il “foro delle scalelle”, una galleria di 47 metri con poche analogie in Italia, scavata direttamente nella roccia con martello e scalpello nel 1837. Iniziamo una lunga discesa che ci porta a Comunanza, l’unico paese storico della Valdaso costruito sul fondovalle. La cittadina è punto di riferimento importante per l’alta valle dell’Aso e riunisce molti servizi; un centro medico, farmacie, supermercati, negozi, ristoranti e molto altro. Al di là del fiume, sulla sponda destra, è raccolto il nucleo storico della cittadina, in cui spicca il Museo di Arte Sacra, facente parte della rete dei Musei Sistini. Dai 446 m di Comunanza, punto più basso della giornata, ricominciamo a salire ma ancora con alcuni saliscendi, sino a raggiungere Montefortino. Il paese, adagiato su una altura, possiede un significativo patrimonio di beni culturali, tra cui la Pinacoteca Civica ospitata nel pregevole e signorile Palazzo Leopardi. Dopo Montefortino ci resta solo la salita finale che ci porterà ai 983 metri slm di Montemonaco, punto di arrivo della giornata e punto più alto di tutta la Ciclovia. Circa un paio di chilometri dopo aver lasciato Montefortino, sulla nostra sinistra si stacca il bivio per la chiesa di Sant’Angelo in Spino. E’ una deviazione su sterrato, adatta a chi ha gambe buone o batteria ancora carica (sono circa 2 km per 170m di dislivello), ma la chiesa, isolata in cima a un colle, antichissima e dalla particolare struttura ad absidi contrapposti, merita lo sforzo. La salita finale prosegue morbida e pedalabile e con un ultimo sforzo eccoci arrivati a Montemonaco, ai piedi delle grandi montagne e porta di accesso al parco dei Sibillini.
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Trek-Anello del Monte Sibilla
La strada sterrata che conduce fino al rifugio Sibille non è aperta al transito veicolare, ma fortunatamente, durante la stagione estiva, un comodo servizio di navetta collega il rifugio alla borgata di Collina di Montemonaco. I più allenati potranno optare per la salita a piedi, un percorso di circa 6 km che aggiunge 580 metri di dislivello al nostro itinerario. Partiamo quindi con entusiasmo dal rifugio Sibilla, immersi nel meraviglioso paesaggio dei Monti Sibillini. Risaliamo la costa del monte per circa 6 chilometri, guardati a vista del Monte Vettore di fronte a noi. Giunti alla forcella sulla cresta, il nostro sguardo potrà spaziare sul maestoso panorama dell’altro versante, con il monte Priora dinnanzi a noi, mentre lungo la cresta il monte Sibilla si presenta snello e slanciato. Iniziamo a camminare sullo spettacolare sentiero di cresta e raggiungiamo la cima del monte, dove il panorama si apre in un abbraccio mozzafiato su vallate e cime. Ci prendiamo un momento per ammirare il paesaggio, il cuore colmo di bellezza. Iniziamo a scendere proseguendo lungo la cresta ancora per qualche chilometro, sino a che il sentiero piega decisamente a destra per il tratto più ripido e tecnico, in cui prestare attenzione. Al termine del ripido zigzag eccoci nuovamente giunti al rifugio della Sibilla, dove potremo ristorarci prima di scendere a valle.
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Tra borghi e natura sui sentieri dell'Aso
Partiamo da Comunanza, unico borgo sul fondovalle dell’Aso, attraversando il suo nucleo storico, con il museo Sistino che racconta storie di un tempo. Lasciamo il paese e al primo bivio sulla destra iniziamo a salire su una strada che presto diventa sterrata, circondati da una natura lussureggiante. Dopo una lunga salita raggiungiamo la provinciale, percorrendola per poche centinaia di metri, per poi imboccare la deviazione per Lisciano. Da qui ci attende una lunga discesa su sterrato, attraverso boschi e creste, che ci porta fino a Palmiano, il primo nucleo abitato dopo 15 km di immersione nella natura. Riprendiamo il percorso in salita e raggiungiamo la SP 93 che prendiamo svoltando a sinistra (svoltando invece a destra, poco lontano, possibilità di ristorazione) Dopo circa 1,5 km sulla provinciale svoltiamo a sinistra verso Quinzano, piccolo borgo con uno splendido panorama sui monti Sibillini. Attraverso strade secondarie proseguiamo fino a Force, centro principale della zona, dove ci fermiamo per visitare i musei e il suggestivo centro storico. Riprendiamo tornando leggermente sui nostri passi per iniziare la discesa verso il fondovalle dell’Aso e chiudere l’anello a Comunanza. I tratti sterrati sono ben battuti, ma includono sezioni impegnative che richiedono allenamento in salita e tecnica in discesa. Con l’e-bike, il percorso si affronta senza troppa fatica, permettendo di godere appieno della bellezza dei luoghi.
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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 04 - da Rotella a Marina di Altidona
Ripartiamo da Rotella per l’ultimo tratto che ci separa dal ritorno alle spiagge dell’Adriatico. La sveglia ci viene data poco dopo la partenza da una prima salita un po’ impegnativa che si trasforma poi in un falsopiano che ci accompagna sino a Montedinove, il primo borgo della giornata. Il piccolo paese, appollaiato su un cocuzzolo, è ricco di storia e di eleganti architetture, che culminano nella piazza-belvedere recentemente rinnovata. E’ sede di un museo Sistino e del museo delle tombe Picene. Meno di tre chilometri ed eccoci a Montalto delle Marche, uno dei centri principali della Valdaso con un centro storico estremamente interessante e articolato e con interessanti musei da visitare, come il museo Sistino Vescovile, il museo Archeologico, il museo delle Carceri e altri ancora. Montalto è anche il punto più alto del percorso odierno, con i suoi 530 m di quota; da qui, infatti, la strada inizia a scendere in maniera decisa, sino ad arrivare, dopo circa 10 km, a Carassai, altro borgo fortificato con scorci di notevole valore. Scendiamo ancora per circa cinque chilometri prima di affrontare l’ultima vera salita della giornata, che ci farà recuperare 130 m di quota per giungere a Montefiore all’Aso, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, con un centro storico ben conservato, al cui interno svetta il Polo Museale di San Francesco. L’interno della chiesa, oggi sconsacrata, è impreziosito da affreschi ed opere d’arte, mentre nelle sale dell’ex convento è custodito un prezioso polittico di Carlo Crivelli, da poco restaurato. Proseguiamo la discesa, con il mare ormai di fronte a noi, per giungere all’ultimo paese della nostra collana di “perle”, ovvero Campofilone. Il paese è noto nel mondo per esser il centro della produzione della nota pasta di semola di grano duro, realizzata in maniera semi artigianale, ma il paese merita certamente una perlustrazione del suo centro storico, sino al suo culmine, il cosiddetto orto abbaziale, oggi un semplice prato racchiuso tra le antiche mura e con una bella vista sulla valle e sulle montagne ormai lontane e sullo sfondo. Il nostro viaggio è quasi giunto al termine. Ancora pochi chilometri di discesa ed eccoci a Pedaso, che attraverseremo sfruttando la ciclabile adriatica lungo la costa, per terminare sul ponte ciclopedonale da cui siamo partiti, mentre sotto di noi scorre il fiume Aso, giunto anche lui alla sua meta.
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Il Cammino dei Cappuccini
Questo percorso fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), seguendo le ultime tappe: da Montefortino a Montefalcone Appennino, da Montefalcone Appennino a Rotella, da Rotella a Offida e da Offida ad Ascoli Piceno. Un itinerario che unisce natura, cultura e spiritualità. Seguire questo sentiero significa non solo sfidare se stessi fisicamente, ma anche entrare in sintonia con l’ambiente circostante e con la storia di una regione che ha molto da offrire. Ogni passo lungo il cammino è un invito a riflettere e a godere della bellezza e della pace che caratterizzano queste terre.
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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Percorso completo
La Ciclovia dei Crinali è l'itinerario simbolo della Valdaso: un percorso modulabile in quattro tappe, che vi condurrà alla scoperta di tutti i borghi storici della valle, snodandosi tra le due creste che abbracciano il fiume, dal mare ai monti Sibillini e ritorno. Panorami mozzafiato e un'esperienza indimenticabile, ideale per famiglie e cicloturisti. Per ragioni storiche di difesa e controllo, il fondovalle del fiume Aso non è mai stato abitato dalle comunità locali e tutti gli insediamenti sono stati costruiti in alto, sulle alture di queste dolci colline. La Ciclovia regala quindi continue occasioni di interesse e di sosta: borghi murati, piazze, chiese e naturalmente locali dove fermarsi a sorseggiare un calice di Passerina o di Rosso Piceno assaporando i cibi a km zero dei produttori della valle. Da un lato il mare e dall’altro le montagne. Si parte dal blu dell’Adriatico per iniziare subito a salire i primi pendii e immergersi nel verde dei campi coltivati e nei colori dei fiori, per passare poi al verde più intenso dei boschi e approdare alle falde dei monti Sibillini, sotto la mole imponente del Monte Vettore e le creste del monte Sibilla. In autunno i colori vireranno verso il giallo e l’ocra, avvicinandosi alla tonalità dei mattoni delle case. L’intero percorso, dal mare alla montagna e ritorno, è di circa 170 km e lo presentiamo qui diviso in quattro tappe di lunghezze comprese tra i 40 e i 50 chilometri, con altimetrie intorno ai 1000 m di dislivello positivo per le tappe più impegnative. Considerando però che tra un borgo e l’altro non intercorrono mai più di dieci chilometri e che tanta offerta di pernottamento e ristorazione è distribuita lungo tutto il percorso sotto forma di agriturismi, B&B e altri tipi di alloggio, sarà molto semplice adattare il numero e la lunghezza delle tappe a seconda delle vostre capacità, di come volete affrontare il percorso e del tempo a vostra disposizione. Se non siete appassionati ciclisti, affrontare il percorso in e-bike vi permetterà di godere di tutta la bellezza della Valdaso con un impegno fisico alla portata di tutti.
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Sulle due creste
Partiamo dal suggestivo borgo di Monterubbiano e seguendo la ciclovia dei Crinali, che corre lungo la cresta, pedaliamo verso Petritoli, un altro borgo incantevole con le sue torri civiche e le vedute mozzafiato sulla valle sottostante. Proseguiamo poi per Monte Vidon Combatte, dove il tempo sembra essersi fermato, e continuiamo fino a Ortezzano, pittoresco borgo che domina il paesaggio circostante. Scendiamo verso il fondovalle, attraversiamo il fiume Aso e iniziamo a risalire la cresta sud, avvicinandoci alla storica rocca di Montevarmine. La vista ci accompagna mentre raggiungiamo Carassai, borgo affascinante con le sue antiche case in mattoni. Da non perdere la visita del nucleo più antico sino alla piazzetta panoramica. Dopo una breve pausa, continuiamo verso Montefiore dell’Aso, borgo ricco di monumenti e con il polo museale di San Francesco che merita certamente la visita. Lasciato il paese scendiamo nuovamente in fondovalle e affrontiamo la salita più lunga della giornata, sei chilometri che ci conducono fino a Moresco, uno dei Borghi più belli d’Italia, con la sua torre merlata e i vicoli suggestivi. Concludiamo il nostro tour tornando nella vicina Monterubbiano, arricchiti di panorami indimenticabili e di un’esperienza unica. Il percorso è perfetto per gli “stradisti” con la punta dell’impegno fisico nella salita finale dai 50 m del fondovalle ai 440 m di Monterubbiano. Con una e-bike si possono evitare le fatiche maggiori e godere dei paesaggi e dei luoghi.
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Il Cammino dei Cappuccini - Tappa 16
L'itinerario escursionistico che parte da Rotella e termina a Offida offre un'esperienza immersiva nella bellezza delle colline marchigiane, unendo panorami mozzafiato a un percorso ricco di storia e spiritualità. Questo tragitto, che si snoda attraverso i dolci declivi e le montagne dell'entroterra marchigiano, inizia nel piccolo borgo di Rotella, situato a circa 388 metri sul livello del mare. Da qui, il cammino si sviluppa per quasi 22 chilometri, attraversando paesaggi che alternano verdi colline a boschi ombrosi, fino a giungere alla storica cittadina di Offida, posta a 319 metri di altitudine. Durante il percorso, si è costantemente accompagnati da una varietà di scenari naturali che cambiano con il passare delle ore e con l'altitudine. Lungo il cammino si aprono vedute che alternano ampie distese di campi coltivati, boschi rigogliosi, e scorci sui monti circostanti che fanno sentire la presenza rassicurante delle alte cime, pur rimanendo su sentieri più dolci e accessibili. Ogni tanto, tra una curva e l'altra del sentiero, si possono intravedere piccoli borghi che sembrano sospesi nel tempo, con le loro case in pietra, le viuzze strette e le piazzette silenziose che raccontano storie di una vita semplice e autentica. Non mancano, lungo il percorso, testimonianze della profonda spiritualità che pervade questa terra. Il Cammino dei Cappuccini (link), di cui questo itinerario fa parte, è infatti un percorso che unisce natura e fede, toccando luoghi di grande rilevanza religiosa. Ogni sosta è un invito alla riflessione, una pausa che permette di respirare a pieni polmoni non solo l'aria pura delle colline, ma anche la storia e la spiritualità che questi luoghi custodiscono gelosamente. Il percorso, pur offrendo scorci di rara bellezza e momenti di pace, non è privo di sfide. Il dislivello complessivo di oltre 1000 metri richiede una buona preparazione fisica. Tuttavia, queste difficoltà sono ampiamente ripagate dalla soddisfazione di ogni passo che avvicina alla meta, e dalla sensazione di connessione con l'ambiente circostante che si rafforza ad ogni chilometro. Complessivamente, questo itinerario rappresenta un'esperienza escursionistica di media difficoltà, che si estende per circa 22 chilometri. La durata stimata per completare il percorso varia dalle 6 alle 8 ore, a seconda del ritmo dell'escursionista e delle pause che si decide di fare per ammirare i panorami o visitare i luoghi di culto lungo il tragitto. Al termine del viaggio, l'arrivo a Offida segna la fine di un itinerario che non è solo un viaggio nello spazio, ma anche un percorso interiore. Offida, con il suo centro storico caratteristico e le sue antiche tradizioni, accoglie il viandante con il calore tipico delle Marche, offrendo l'opportunità di apprezzare ancora di più la bellezza di una regione che ha molto da offrire a chi sa scoprirla con il giusto spirito.
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