MAPPA
PERCORSI
PUNTI DI INTERESSE
CICLOVIA DEI CRINALI
APP
Outdoor Valdaso
Tutti i percorsi
Tipi di percorsi
Gole dell'Infernaccio e di San Leonardo
Le Gole dell’Infernaccio sono uno dei luoghi più iconici del Parco dei Sibillini e tra i luoghi più affascinanti di tutto l’appennino. Il nostro itinerario inizia dal bivio sulla provinciale 148, dove si stacca la strada sterrata che porta alle gole. Il primo tratto di circa 3 km è carrabile, quindi, se volete accorciare il percorso, potete proseguire in auto e cercare un punto sosta lungo la strada, stando attenti a non essere di intralcio alla circolazione. Consigliamo, se vi è possibile, di evitare i week end estivi per la notevole quantità di turisti che affrontano il percorso e il conseguente numero di auto alla ricerca di un parcheggio. Dopo tre chilometri, due blocchi di cemento bloccano il passaggio alle auto e inizia il percorso obbligatoriamente a piedi. Ancora un chilometro di strada larga e inizia il sentiero vero e proprio, preannunciato dalle “Pisciarelle”, serie di cascatelle a goccia che scendono dal fianco della montagna sul sentiero e che nei giorni più caldi possono offrire un momento di refrigerio. Iniziamo ad addentrarci nelle gole, inerpicandoci tra rocce e vegetazione e scavalcando il torrente su un ponticello di legno. L’inizio non deve spaventare; il sentiero si addolcirà presto restando a fianco delle tumultuose acque che si sono scavate il passaggio tra le rocce strapiombanti. Questo è decisamente il tratto al tempo stesso più affascinante e spaventoso, con scorci mozzafiato sulle pareti verticali, in alcuni punti vicinissime. Dopo un paio di chilometri dal punto in cui si fermano le auto (e cinque dall’inizio dello sterrato), arriviamo a un bivio sulla destra che indica, l’Eremo di San Leonardo. Proseguendo dritto si può allungare il percorso arrivando sino a Capotenna, ove sono le sorgenti del fiume; qui la vallata si apre svelando la cima di Monte Bove e delle montagne intorno. Sino a questo punto il sentiero rimane facile e adatto a tutti, mentre proseguire verso le cime è riservato agli escursionisti più preparati fisicamente e organizzati per affrontare lunghi tratti di montagna. Tornando al nostro itinerario e al nostro bivio (quota 970m), noi prendiamo a destra e iniziamo a salire più decisi, per giungere dopo circa un chilometro ai 1120 m di quota dell’Eremo. L’Eremo è una chiesa in stile neogotico ricostruita da Padre Pietro Lavini da Potenza Picena che negli anni ‘70, affascinato dal luogo, iniziò l’impresa solitaria di ricostruzione dell‘antica chiesa ormai in rovina; ricostruzione che durò oltre quaranta anni, sino alla sua morte. Qui termina il nostro percorso, che dovremo compiere a ritroso per ritornare al nostro punto di partenza.
valdaso
Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 03 - da Montemonaco a Rotella
Iniziamo il nostro ritorno verso il mare lasciando Montemonaco con una bella discesa che ci porta a superare il fiume Aso (che qui ha da poco iniziato il suo viaggio, dalla vicina sorgente di monte Porche) per risalire sul versante opposto e riprendere il percorso sul crinale destro del fiume. Dal fondovalle, prendendo a destra, si può raggiungere Foce, ultimo avamposto per iniziare l’esplorazione del monte Vettore e giungere sino al solitario Lago di Pilato. Prendendo a sinistra invece si può raggiungere rapidamente il Lago di Gerosa, anticipato dalla particolare architettura della chiesa di San Giorgio all’Isola. Il nostro percorso comunque scavalca il fiume, a quota 730m slm, e risale sul versante opposto, sino a raggiungere quota 950, punto in cui si stacca sulla destra il bivio per Montegallo. Montegallo è un Comune diffuso suddiviso in 23 frazioni, con la sede comunale presso il borgo di Balzo. Il paese, il più vicino all’epicentro del terremoto del 2016 porta ancora evidenti i segni della forte scossa, con molte delle sue case ancora messe in sicurezza da strutture di legno e cavi di acciaio. Il fascino di questi paesi, ai piedi dell’imponente mole del monte Vettore, è però rimasto intatto e chi ama la montagna non può rinunciare a questa deviazione. Riprendendo il percorso dal bivio precedente, la strada inizia a scendere lungo un tratto molto bello e panoramico. Lungo questo tratto non incontreremo per lungo tempo centri abitati, ma solo borgate silenziose e chiese solitarie, come San Vito a Propezzano o Santa Maria Assunta a Polverina. Va quindi tenuto in considerazione che per i primi venti chilometri, da Montemonaco all’osteria della borgata di Croce di Casale, non avremo possibilità di approvvigionamento, mentre per giungere al primo vero centro abitato, Force, dovremo arrivare al chilometro 32. La strada ci accompagna comunque in tranquilla discesa o in leggero falsopiano per i primi 25 km, quando confluiamo sulla SP 93, che prenderemo verso sinistra in direzione Force, iniziando una salita al 7/8 % di circa 1,5 km. La strada prosegue poi in falsopiano sino al km 30, quando arriviamo al bivio per Force, paese arroccato su una cresta laterale che raggiungiamo in poco più di un paio di chilometri prendendo a sinistra. Force ha un bel centro storico ed è noto per essere il paese del rame e dei Calderai. In paese è infatti il museo del Rame e anche uno dei musei Sistini di Arte Sacra Rientrando dalla nostra deviazione riprendiamo il percorso prendendo a sinistra per superare la borgata di Castel di Croce e giungere infine a Rotella, borgo ancora sorvegliato dalla quattrocentesca torre dell’orologio e sede dell’interessante museo d’arte sacra Piccolomini.
valdaso
Il Cammino dei Cappuccini - Tappa 16
L'itinerario escursionistico che parte da Rotella e termina a Offida offre un'esperienza immersiva nella bellezza delle colline marchigiane, unendo panorami mozzafiato a un percorso ricco di storia e spiritualità. Questo tragitto, che si snoda attraverso i dolci declivi e le montagne dell'entroterra marchigiano, inizia nel piccolo borgo di Rotella, situato a circa 388 metri sul livello del mare. Da qui, il cammino si sviluppa per quasi 22 chilometri, attraversando paesaggi che alternano verdi colline a boschi ombrosi, fino a giungere alla storica cittadina di Offida, posta a 319 metri di altitudine. Durante il percorso, si è costantemente accompagnati da una varietà di scenari naturali che cambiano con il passare delle ore e con l'altitudine. Lungo il cammino si aprono vedute che alternano ampie distese di campi coltivati, boschi rigogliosi, e scorci sui monti circostanti che fanno sentire la presenza rassicurante delle alte cime, pur rimanendo su sentieri più dolci e accessibili. Ogni tanto, tra una curva e l'altra del sentiero, si possono intravedere piccoli borghi che sembrano sospesi nel tempo, con le loro case in pietra, le viuzze strette e le piazzette silenziose che raccontano storie di una vita semplice e autentica. Non mancano, lungo il percorso, testimonianze della profonda spiritualità che pervade questa terra. Il Cammino dei Cappuccini (link), di cui questo itinerario fa parte, è infatti un percorso che unisce natura e fede, toccando luoghi di grande rilevanza religiosa. Ogni sosta è un invito alla riflessione, una pausa che permette di respirare a pieni polmoni non solo l'aria pura delle colline, ma anche la storia e la spiritualità che questi luoghi custodiscono gelosamente. Il percorso, pur offrendo scorci di rara bellezza e momenti di pace, non è privo di sfide. Il dislivello complessivo di oltre 1000 metri richiede una buona preparazione fisica. Tuttavia, queste difficoltà sono ampiamente ripagate dalla soddisfazione di ogni passo che avvicina alla meta, e dalla sensazione di connessione con l'ambiente circostante che si rafforza ad ogni chilometro. Complessivamente, questo itinerario rappresenta un'esperienza escursionistica di media difficoltà, che si estende per circa 22 chilometri. La durata stimata per completare il percorso varia dalle 6 alle 8 ore, a seconda del ritmo dell'escursionista e delle pause che si decide di fare per ammirare i panorami o visitare i luoghi di culto lungo il tragitto. Al termine del viaggio, l'arrivo a Offida segna la fine di un itinerario che non è solo un viaggio nello spazio, ma anche un percorso interiore. Offida, con il suo centro storico caratteristico e le sue antiche tradizioni, accoglie il viandante con il calore tipico delle Marche, offrendo l'opportunità di apprezzare ancora di più la bellezza di una regione che ha molto da offrire a chi sa scoprirla con il giusto spirito.
valdaso
Trek-Anello del Monte Sibilla
La strada sterrata che conduce fino al rifugio Sibille non è aperta al transito veicolare, ma fortunatamente, durante la stagione estiva, un comodo servizio di navetta collega il rifugio alla borgata di Collina di Montemonaco. I più allenati potranno optare per la salita a piedi, un percorso di circa 6 km che aggiunge 580 metri di dislivello al nostro itinerario. Partiamo quindi con entusiasmo dal rifugio Sibilla, immersi nel meraviglioso paesaggio dei Monti Sibillini. Risaliamo la costa del monte per circa 6 chilometri, guardati a vista del Monte Vettore di fronte a noi. Giunti alla forcella sulla cresta, il nostro sguardo potrà spaziare sul maestoso panorama dell’altro versante, con il monte Priora dinnanzi a noi, mentre lungo la cresta il monte Sibilla si presenta snello e slanciato. Iniziamo a camminare sullo spettacolare sentiero di cresta e raggiungiamo la cima del monte, dove il panorama si apre in un abbraccio mozzafiato su vallate e cime. Ci prendiamo un momento per ammirare il paesaggio, il cuore colmo di bellezza. Iniziamo a scendere proseguendo lungo la cresta ancora per qualche chilometro, sino a che il sentiero piega decisamente a destra per il tratto più ripido e tecnico, in cui prestare attenzione. Al termine del ripido zigzag eccoci nuovamente giunti al rifugio della Sibilla, dove potremo ristorarci prima di scendere a valle.
valdaso
Borghi di montagna
Partiamo dal borgo di Montefortino, un borgo affascinante e ricco di storia, con le sue splendide vedute sulle montagne vicine. Partiamo seguendo la provinciale subappennina per circa 3 km; qui svoltiamo a sinistra imboccando una strada sterrata. Poco più avanti, una deviazione sulla destra ci conduce alla chiesa di Sant’Angelo in Montespino, un edificio religioso isolato su una collina, dove il silenzio e la pace del contesto ci regalano un momento di puro relax. Ritorniamo sullo sterrato precedente e scendiamo per qualche chilometro, avvolti dal verde, per poi iniziare una salita che ci porta in un lungo percorso tra strade minori e sentieri. L’ambiente qui è selvaggio e affascinante, una vera immersione nella natura. Raggiungiamo infine Montemonaco, un borgo caratteristico e accogliente, dove possiamo fare una sosta per rifocillarci e ammirare i tanti punti d’interesse storico e paesaggistico. Da qui proseguiamo il nostro percorso mantenendoci in quota per alcuni chilometri, bordeggiando i monti e godendo di vedute spettacolari, prima di iniziare la discesa che ci riporterà a Montefortino, chiudendo così il nostro giro. L’itinerario include alcune salite che richiedono un po’ di preparazione fisica. Tuttavia, con una e-bike, queste salite diventano più accessibili, permettendo di godere dei paesaggi senza troppa fatica.
valdaso
Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 04 - da Rotella a Marina di Altidona
Ripartiamo da Rotella per l’ultimo tratto che ci separa dal ritorno alle spiagge dell’Adriatico. La sveglia ci viene data poco dopo la partenza da una prima salita un po’ impegnativa che si trasforma poi in un falsopiano che ci accompagna sino a Montedinove, il primo borgo della giornata. Il piccolo paese, appollaiato su un cocuzzolo, è ricco di storia e di eleganti architetture, che culminano nella piazza-belvedere recentemente rinnovata. E’ sede di un museo Sistino e del museo delle tombe Picene. Meno di tre chilometri ed eccoci a Montalto delle Marche, uno dei centri principali della Valdaso con un centro storico estremamente interessante e articolato e con interessanti musei da visitare, come il museo Sistino Vescovile, il museo Archeologico, il museo delle Carceri e altri ancora. Montalto è anche il punto più alto del percorso odierno, con i suoi 530 m di quota; da qui, infatti, la strada inizia a scendere in maniera decisa, sino ad arrivare, dopo circa 10 km, a Carassai, altro borgo fortificato con scorci di notevole valore. Scendiamo ancora per circa cinque chilometri prima di affrontare l’ultima vera salita della giornata, che ci farà recuperare 130 m di quota per giungere a Montefiore all’Aso, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, con un centro storico ben conservato, al cui interno svetta il Polo Museale di San Francesco. L’interno della chiesa, oggi sconsacrata, è impreziosito da affreschi ed opere d’arte, mentre nelle sale dell’ex convento è custodito un prezioso polittico di Carlo Crivelli, da poco restaurato. Proseguiamo la discesa, con il mare ormai di fronte a noi, per giungere all’ultimo paese della nostra collana di “perle”, ovvero Campofilone. Il paese è noto nel mondo per esser il centro della produzione della nota pasta di semola di grano duro, realizzata in maniera semi artigianale, ma il paese merita certamente una perlustrazione del suo centro storico, sino al suo culmine, il cosiddetto orto abbaziale, oggi un semplice prato racchiuso tra le antiche mura e con una bella vista sulla valle e sulle montagne ormai lontane e sullo sfondo. Il nostro viaggio è quasi giunto al termine. Ancora pochi chilometri di discesa ed eccoci a Pedaso, che attraverseremo sfruttando la ciclabile adriatica lungo la costa, per terminare sul ponte ciclopedonale da cui siamo partiti, mentre sotto di noi scorre il fiume Aso, giunto anche lui alla sua meta.
valdaso
Da Montefiore dell’Aso al lago di Montecantino
Partiamo dal centro di Montefiore dell’Aso, dopo una bella colazione e una doverosa visita al bellissimo centro storico, con scorci su mare e Appennino. Usciamo in direzione del Cimitero proseguendo sino all'ingresso. Una volta di fronte al cancello prendiamo una strada secondaria sulla sinistra, ombreggiata e in dolce discesa, che, tra rilassanti scorci sulla campagna, ci porterà sino alle sponde del lago di Montecantino, un piccolo invaso artificiale nascosto in una valletta minore. Si arriva alla diga che non può essere attraversata, ma poco distante sulla sinistra, una breve discesa ci porta ad un ponte che attraversiamo. Qui inizia una ripida salita che ci porterà ad imboccare via di Fonte Trufo, dove prenderemo a destra per rientrare al punto di partenza.
valdaso
Il Cammino dei Cappuccini - Tappa 17
Questo percorso si snoda tra colline dolci e vigneti, borghi storici e paesaggi rurali, immergendo l'escursionista in un ambiente ricco di storia, cultura e bellezze naturali. Il cammino prende avvio a Offida, un borgo medievale situato a circa 318 metri sul livello del mare. Offida è famosa per il suo centro storico perfettamente conservato, che offre al visitatore un'atmosfera d'altri tempi, con le sue strade acciottolate, le case in pietra e la magnifica chiesa di Santa Maria della Rocca, affacciata sulle colline circostanti. Questo borgo è un vero e proprio scrigno di tradizioni, noto in particolare per l'arte del merletto a tombolo, una pratica artigianale che ha radici profonde nella cultura locale. Lasciata Offida, il percorso si inoltra tra le colline marchigiane, un paesaggio che incanta per la sua semplicità e bellezza. Le dolci pendenze dei vigneti e degli oliveti si alternano a boschi ombrosi e campi coltivati, offrendo un continuo mutare di scenari. Camminare in questo ambiente significa immergersi in una quiete che sembra lontana anni luce dalla frenesia della vita moderna. Ogni passo è accompagnato dai suoni della natura, dallo scricchiolio delle foglie sotto i piedi al canto degli uccelli che popolano queste terre. Durante il tragitto, si attraversano piccole frazioni e borghi rurali. Questi luoghi, spesso poco conosciuti e fuori dai circuiti turistici tradizionali, offrono uno spaccato autentico della vita nelle Marche, con le loro case di pietra, i cortili fioriti e le vecchie chiese che raccontano storie di fede e di comunità. È un'occasione per scoprire una regione che sa sorprendere per la sua autenticità e per la ricchezza del suo patrimonio culturale. Il cammino si conclude ad Ascoli Piceno, una delle città più affascinanti d'Italia, situata a circa 155 metri di altitudine. Ascoli Piceno colpisce per la sua bellezza architettonica e per il suo ricco patrimonio storico. La sua Piazza del Popolo, considerata una delle più belle d'Italia, è un capolavoro di eleganza rinascimentale, circondata da palazzi storici e dalla maestosa chiesa di San Francesco. L’itinerario fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), un itinerario che attraversa le Marche collegando santuari, conventi e chiese storiche. È un cammino che invita alla riflessione e alla contemplazione, offrendo momenti di raccoglimento e di contatto profondo con la spiritualità che permea queste terre. Con una lunghezza di circa 26 chilometri e un dislivello positivo di oltre 1000 metri, l'itinerario è impegnativo, ma alla portata di escursionisti con una buona preparazione fisica. Generalmente, il percorso richiede tra le 8 e le 9 ore per essere completato, a seconda del ritmo di camminata e delle soste lungo il tragitto.
valdaso
Viaggio nella storia
Iniziamo il nostro percorso da Ortezzano, dopo aver esplorato il centro storico ricco di punti di interesse. Iniziamo il tour dirigendoci verso Monte Rinaldo, lungo la via dei Crinali. Dopo qualche foto dalla terrazza panoramica iniziamo la discesa per visitare, poco dopo, il sito archeologico de La Cuma, una struttura eccezionale, un tempo luogo di culto dei romani, risalente al II-I secolo a.C. Giunti al fondo valle, risaliamo il fiume verso ovest, con una deviazione verso il mulino fortificato di Sisto V, perfettamente conservato e vestigia di un passato lontano. Nei pressi è in costruzione il futuro Polo agroalimentare EVA, progettato per accogliere e far conoscere le eccellenze alimentari della Valdaso. Riprendiamo la strada di fondovalle e poco dopo iniziamo la salita verso Montelparo, passando accanto alla pittoresca chiesetta campestre di Santa Maria in Camurano, incorniciata dal verde circostante. A Montelparo, ci concediamo una visita al centro storico, con i suoi vicoli antichi e scorci panoramici. Il nostro itinerario continua passando per Sant’Elpidio Morico, per poi dirigerci verso Monte Vidon Combatte. Prima di arrivare, se la stanchezza non si fa sentire, possiamo fare una deviazione sulla sinistra per esplorare i ruderi di Collina Vecchia, suggestivi e carichi di storia. Giungiamo infine a Monte Vidon Combatte, dove ci attende il piccolo centro storico, prima di rientrare a Ortezzano, soddisfatti e arricchiti dall’esperienza. L'itinerario presenta alcuni strappi impegnativi che richiedono una buona preparazione. Tuttavia, con una e-bike, queste salite risultano più accessibili, consentendo di godere senza fatica dei panorami e dei borghi.
valdaso
Sulle due creste
Partiamo dal suggestivo borgo di Monterubbiano e seguendo la ciclovia dei Crinali, che corre lungo la cresta, pedaliamo verso Petritoli, un altro borgo incantevole con le sue torri civiche e le vedute mozzafiato sulla valle sottostante. Proseguiamo poi per Monte Vidon Combatte, dove il tempo sembra essersi fermato, e continuiamo fino a Ortezzano, pittoresco borgo che domina il paesaggio circostante. Scendiamo verso il fondovalle, attraversiamo il fiume Aso e iniziamo a risalire la cresta sud, avvicinandoci alla storica rocca di Montevarmine. La vista ci accompagna mentre raggiungiamo Carassai, borgo affascinante con le sue antiche case in mattoni. Da non perdere la visita del nucleo più antico sino alla piazzetta panoramica. Dopo una breve pausa, continuiamo verso Montefiore dell’Aso, borgo ricco di monumenti e con il polo museale di San Francesco che merita certamente la visita. Lasciato il paese scendiamo nuovamente in fondovalle e affrontiamo la salita più lunga della giornata, sei chilometri che ci conducono fino a Moresco, uno dei Borghi più belli d’Italia, con la sua torre merlata e i vicoli suggestivi. Concludiamo il nostro tour tornando nella vicina Monterubbiano, arricchiti di panorami indimenticabili e di un’esperienza unica. Il percorso è perfetto per gli “stradisti” con la punta dell’impegno fisico nella salita finale dai 50 m del fondovalle ai 440 m di Monterubbiano. Con una e-bike si possono evitare le fatiche maggiori e godere dei paesaggi e dei luoghi.
valdaso
Tra borghi e natura sui sentieri dell'Aso
Partiamo da Comunanza, unico borgo sul fondovalle dell’Aso, attraversando il suo nucleo storico, con il museo Sistino che racconta storie di un tempo. Lasciamo il paese e al primo bivio sulla destra iniziamo a salire su una strada che presto diventa sterrata, circondati da una natura lussureggiante. Dopo una lunga salita raggiungiamo la provinciale, percorrendola per poche centinaia di metri, per poi imboccare la deviazione per Lisciano. Da qui ci attende una lunga discesa su sterrato, attraverso boschi e creste, che ci porta fino a Palmiano, il primo nucleo abitato dopo 15 km di immersione nella natura. Riprendiamo il percorso in salita e raggiungiamo la SP 93 che prendiamo svoltando a sinistra (svoltando invece a destra, poco lontano, possibilità di ristorazione) Dopo circa 1,5 km sulla provinciale svoltiamo a sinistra verso Quinzano, piccolo borgo con uno splendido panorama sui monti Sibillini. Attraverso strade secondarie proseguiamo fino a Force, centro principale della zona, dove ci fermiamo per visitare i musei e il suggestivo centro storico. Riprendiamo tornando leggermente sui nostri passi per iniziare la discesa verso il fondovalle dell’Aso e chiudere l’anello a Comunanza. I tratti sterrati sono ben battuti, ma includono sezioni impegnative che richiedono allenamento in salita e tecnica in discesa. Con l’e-bike, il percorso si affronta senza troppa fatica, permettendo di godere appieno della bellezza dei luoghi.
valdaso
Da Montalto a Patrignone
Partiamo dall’importante e interessante borgo di Montalto delle Marche, di impianto medievale, ricco di storia, preziose architetture e musei. Dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta ci dirigiamo verso Porta Marina che aggiriamo sulla sinistra, per scendere rapidamente verso la provinciale. Dopo 200m, alla prima curva, imbocchiamo un sentiero che taglia la provinciale per raggiungere rapidamente il piccolo ma importante borgo di Patrignone, incastonato nel paesaggio collinare, con tratti cinta muraria, porte di accesso fortificate ed edifici dei secoli XV-XVII, fra cui la chiesa romanico-gotica di Santa Maria de Viminatu. Dopo l’esplorazione del paese ci inoltriamo tra stradine di campagna alla scoperta di alcune chiese campestri; la Madonna delle Grazie, dalla caratteristica pianta ottagonale, e la chiesa della Santissima Annunziata, con all’interno affreschi dei primi del ‘500. Chiudiamo questo breve anello ripassando da Patrignone e risalendo i sentieri precedenti per poi prendere un taglio sulla sinistra che ci porta sulla Provinciale 23, ormai a Montalto. Prima però di tornare alla piazza della Cattedrale, faremo una breve digressione sulla sinistra, per andare a vedere la bella chiesa di Sant’Agostino, immersa nel verde di una pineta. La chiesa è ciò che resta di un importante monastero agostiniano; oggi è sconsacrata e sede di mostre e concerti.
valdaso
Panorami della Valdaso
Partendo dalla chiesa di Montotto, facilmente raggiungibile da Petritoli e con possibilità di parcheggio, ci incamminiamo verso sud lungo una tranquilla stradina asfaltata. Dopo poco, svoltiamo a sinistra imboccando una sterrata che, tra campi e dolci pendenze, ci conduce verso il crinale. Qui, attraversiamo la strada asfaltata e imbocchiamo una stradina campestre sulla sinistra, risalendo la collina fino a raggiungere un punto panoramico spettacolare, dove il nostro sguardo abbraccia a 360 gradi la bellezza della Valdaso, tra colline, borghi e, in lontananza, il mare. Dopo una pausa, torniamo sui nostri passi fino alla strada provinciale, prendiamo a destra e poi ancora a sinistra per rientrare alla chiesa. Nei pressi troviamo un parco attrezzato con tavoli, perfetto per un picnic immerso nella quiete di questo angolo incantato delle Marche.
valdaso
Il Cammino dei Cappuccini
Questo percorso fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), seguendo le ultime tappe: da Montefortino a Montefalcone Appennino, da Montefalcone Appennino a Rotella, da Rotella a Offida e da Offida ad Ascoli Piceno. Un itinerario che unisce natura, cultura e spiritualità. Seguire questo sentiero significa non solo sfidare se stessi fisicamente, ma anche entrare in sintonia con l’ambiente circostante e con la storia di una regione che ha molto da offrire. Ogni passo lungo il cammino è un invito a riflettere e a godere della bellezza e della pace che caratterizzano queste terre.
valdaso
Anello Gravel, Monte dell'Ascensione
Partiamo dal centro storico di Rotella, affascinante borgo ai piedi del Monte dell’Ascensione. La prima tappa è Poggio Canoso, dove visitiamo l’Ecomuseo del Monte dell’Ascensione, una sosta che ci introduce al territorio che andremo a esplorare. Riprendiamo il percorso su un bel tratto sterrato che ci conduce alla strada provinciale; qui svoltiamo a destra e, al primo bivio, teniamo la sinistra per dirigerci verso sud. La strada inizia a scendere e presto imbocchiamo un nuovo sterrato sulla sinistra. Affrontiamo una breve ma ripida salita, sotto le imponenti balze del Monte dell’Ascensione, che da questo versante mostra il suo lato più selvaggio e dirupato. Raggiungiamo Polesio, un borgo che sembra sospeso nel tempo, e proseguiamo fino alla chiesetta di San Giacomo, dove svoltiamo a sinistra per una lunga salita sterrata. Qui le vedute sui calanchi sono semplicemente spettacolari. Superati due chilometri di salita, la strada si fa più agevole, e iniziamo la discesa verso Capradosso, piccolo borgo che raggiungiamo con una deviazione sulla sinistra. Proseguiamo passando vicino al santuario di Montemisio, un piccolo angolo di pace, e infine rientriamo a Rotella, con l’animo colmo di bellezza. Qualche strappo impegnativo richiede un po’ di allenamento, ma con una e-bike adatta agli sterrati, queste salite si affrontano senza eccessiva fatica, permettendo di godere al meglio dei paesaggi circostanti. Prestare attenzione nei tratti di discesa su sterrato.
valdaso
Nel cuore della Valdaso - da Montefiore a Montalto
Partiamo da Montefiore dell'Aso, catalogato tra i borghi più belli d’Italia, e scendiamo ripidamente nella valle del torrente Menocchia, immersi nel verde della natura. Dopo un tranquillo tratto di fondovalle iniziamo la risalita verso l’antica borgata di Porchia, un luogo caratteristico e tutto da scoprire. Continuando raggiungiamo Patrignone, un'altra deliziosa borgata, e proseguiamo verso Montalto delle Marche, un luogo ricco di storia e cultura. Qui, abbiamo l’opportunità di visitare musei che raccontano il passato affascinante di questa zona, assaporando anche le specialità gastronomiche locali. Dopo aver esplorato Montalto, scendiamo verso il fiume Aso, dove ci attende il mulino fortificato di Sisto V, un simbolo della valle che affascina per la sua bellezza. Poco lontano sta prendendo forma il Polo delle Eccellenze Agroalimentari della Valdaso (EVA), un progetto nato per valorizzare le tradizioni culinarie locali. Superiamo il fiume e svoltiamo a destra, seguendo il fondovalle per circa dieci chilometri, rilassandoci nella pedalata e godendo del panorama che ci circonda. Con un ultimo strappo in salita arriviamo infine a Carassai, l'ultimo borgo da scoprire, con il suo centro storico e il suo parco ottocentesco, prima di fare ritorno a Montefiore dell'Aso seguendo la Ciclovia dei Crinali, dove il paesaggio ci regala gli ultimi ricordi della giornata. Il percorso è semplice, ma presenta alcuni strappi impegnativi che richiedono un po’ di “gamba”. È ideale per la e-bike, che consente anche ai non iniziati di affrontare le salite con più facilità e di godere appieno del paesaggio.
valdaso
Cammino Francescano della Marca
Queste due tappe fanno parte del Cammino Francescano della Marca (link), da Sarnano a Comunanza e da Comunanza a Venarotta. Un itinerario che segue le orme di San Francesco d'Assisi attraverso le regioni dell'Italia centrale. Il percorso è caratterizzato da un forte legame con la spiritualità e con la natura, attraversando luoghi che evocano la semplicità e la contemplazione che erano tanto care al santo. Camminare lungo questo sentiero non significa solo esplorare la bellezza naturale delle Marche, ma anche immergersi in un viaggio spirituale che invita alla riflessione e alla connessione profonda con l'ambiente circostante.
valdaso
Borghi sperduti e chiese solitarie
Partiamo da Comunanza e, attraversato il nucleo storico, seguiamo il corso del fiume Aso. Pedaliamo lungo strade sterrate fino al lago di Gerosa, costeggiandolo per immergerci nei paesaggi collinari. Prima della diga attraversiamo nuovamente il fiume, nei pressi dell’antico ponte romano di Gerosa che merita certamente una sosta. Con il lago alla nostra destra, continuiamo sino alla breve deviazione verso la chiesa romanica di San Giorgio all'Isola dalla particolare architettura e arricchita all’interno da preziosi affreschi, luogo ideale per una sosta ristoratrice. Riprendiamo il percorso e raggiungiamo la provinciale che prendiamo a sinistra, iniziando a salire più decisi. Superata la nostra quota massima di 950 m s.l.m. proseguiamo sulla strada di cresta e, a Propezzano, facciamo un’altra deviazione verso la chiesa di San Vito di Propezzano, che ci accoglie sul colle in un'atmosfera suggestiva. Proseguendo, arriviamo a Polverina, dove deviamo tra le case per raggiungere lungo una stradina sterrata la chiesa di Santa Maria Assunta, in splendida posizione ma che porta ancora i segni dell'ultimo terremoto. Da qui, riprendiamo la provinciale per lasciarla poco dopo seguendo un percorso che ci porta al borgo di Gabbiano, non prima di un’altra deviazione fino alla chiesetta di Sant’Emidio, incastonata in un paesaggio senza tempo. Rientriamo poi sulla strada di cresta, e all’altezza di Croce di Casale deviamo su strade minori e sterrate, fino al borgo abbandonato di Nasuto, con la sua particolare chiesa di architettura novecentesca. Dal prato dietro la chiesa possiamo salutare per l’ultima volta il grandioso panorama sui Sibillini. Si continua con uno strappo abbastanza duro, ma breve, per poi proseguire in discesa lungo belle strade sterrate sino al nostro rientro a Comunanza. Il percorso è impegnativo, ma una e-bike può agevolare l’itinerario, permettendo di godere appieno dei luoghi soffrendo meno la fatica.
valdaso
Il Cammino dei Cappuccini - Tappa 15
L'itinerario escursionistico che si snoda tra Montefalcone Appennino e Rotella offre un viaggio affascinante attraverso le colline e le montagne marchigiane, unendo panorami mozzafiato a un'esperienza ricca di storia e spiritualità. Il cammino inizia nel suggestivo borgo di Montefalcone Appennino, situato a circa 742 metri sul livello del mare. Questo antico villaggio, arroccato su uno sperone roccioso, accoglie i visitatori con la sua architettura medievale e le sue viste spettacolari sulle valli circostanti. È il punto di partenza ideale per un'escursione che promette di rivelare la bellezza nascosta delle Marche. Il percorso si sviluppa per circa 20 chilometri, attraversando un territorio che alterna tratti montani e collinari, strade sterrate, sentieri naturali e qualche tratto asfaltato. Durante il cammino, si incontrano luoghi di grande interesse, come il borgo di Force, un altro piccolo gioiello dell'entroterra marchigiano. Force offre un’occasione per fare una pausa e immergersi nell'autenticità della vita locale. Il percorso prosegue poi verso Rotella, il punto finale dell'itinerario, un altro borgo pittoresco che incanta con la sua tranquillità e il suo fascino rustico. Mentre si cammina, si è costantemente circondati da un paesaggio variegato e stimolante. Le colline si susseguono una dopo l'altra, offrendo scorci panoramici che spaziano dalle vallate verdi ai boschi ombrosi. È un itinerario che regala momenti di grande serenità, le cui difficoltà sono ampiamente compensate dalla bellezza del paesaggio e dalla sensazione di armonia con la natura che si sperimenta lungo il cammino. Con un dislivello positivo di circa 742 metri, l'itinerario è adatto a escursionisti con un buon allenamento. La lunghezza complessiva del percorso, di quasi 20 chilometri, implica una durata stimata tra le 6 e le 7 ore, a seconda del ritmo di camminata e delle pause. Questo itinerario fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), un sentiero che attraversa le Marche, collegando vari santuari, chiese e conventi gestiti dai frati cappuccini. Il Cammino dei Cappuccini offre un’esperienza che va oltre la semplice escursione, diventando un viaggio interiore attraverso la storia e la fede. L'arrivo a Rotella segna la fine di un itinerario che non è solo un percorso tra le montagne, ma anche un cammino che attraversa l’anima della regione, rivelando il legame profondo tra l’uomo e il suo territorio. Rotella, con il suo centro storico e la sua atmosfera accogliente, è il luogo ideale per apprezzare ancora di più la ricchezza di una regione che ha molto da offrire a chi decide di esplorarla con lentezza.
valdaso
Anello Monterubbiano - Moresco
Partiamo dal centro di Monterubbiano, dalla piazza della collegiata di Santa Maria dei Letterati, uscendo dalle mura del paese attraverso Porta San Basso. Per stradine minori, in poco più di un chilometro raggiungiamo Moresco, il piccolo ma poderoso borgo fortificato, guardato a vista dalla svettante torre eptagonale. Dopo aver perlustrato il piccolo incasato, iniziamo la nostra passeggiata nel verde della campagna, superando la provinciale e incamminandoci lungo una stradina di crinale che diventerà presto sterrata, con la vista che potrà spaziare tutto attorno, sino al mare davanti a noi. Al chilometro 3,5 dalla partenza, a un evidente bivio a V, terremo la sinistra per scendere in fondo alla valletta e risalire sull’altro versante, rientrando verso Monterubbiano.
valdaso